La birra al pub

Il pub è il luogo ideale per gustare la birra alla spina. Le birre in fusto attraggono una vasta cerchia di estimatori perché, essendo in genere consumate in tempi brevissimi, non devono essere necessariamente pastorizzate, mantenendo così inalterata tutta la fragranza originale e risultando più digeribili.


Ciò a patto che gli impianti di spillatura siano in condizioni igieniche perfette e che i fusti (da 30 a 60 litri) siano consumati entro tre giorni dalla loro apertura per evitare che la bevanda si deteriori rapidamente, ossidandosi e assumendo uno sgradevole sapore acidulo. Alcuni impianti risolvono quest’ultimo inconveniente facendo progressivamente entrare nel fusto una miscela gassosa di anidride carbonica e azoto, che integra volumetricamente la birra spillata e blocca eventuali processi degenerativi.
È inoltre possibile controllare la temperatura di servizio: una volta agganciati all’impianto di spillatura, i fusti vengono introdotti in una particolare cella, dove la birra viene adeguatamente refrigerata.


La tecnica di spillatura è una vera e propria arte, in grado di valorizzare al massimo le singole tipologie di birra. Le pilsner devono essere servite con almeno due dita di schiuma, la più compatta possibile per conservare fragranza e aromi; per le bitter ale inglesi, invece, una schiuma eccessiva è considerata un difetto.
Molto dipende, però, dalla tipologia della birra e dalle usanze locali: in Belgio, ad esempio, la sommità della schiuma viene asportata con un’apposita spatola, mentre in una birra alla spina bavarese deve tracimare leggermente dal bordo del bicchiere, assumendo una forma tondeggiante.

Articolo di Andrea Lughi

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